La patologia oncologica cervico-facciale rappresenta una delle maggiori sfide del Chirurgo Maxillo-Facciale. Il trattamento delle neoplasie facciali del distretto testa-collo richiede un approccio multidisciplinare ed una sinergia di obiettivi tra diversi specialisti oltre al Chirurgo Maxillo-Facciale, quali l’Oncologo, il Radioterapista, l’Otorinolaringoiatra, il Microchirurgo, lo Psicologo, il Fisioterapista. Questa categoria di patologie, come tutte le neoplasie, viene suddivisa in benigna e maligna e può interessare sia i tessuti molli (cute, mucose, vasi e muscoli) sia quelli duri (ossa), nonché le strutture ghiandolari (ghiandole salivari, ghiandole lacrimali). Su scala mondiale i tumori del cavo orale insieme a quelli della laringe e della faringe rappresentano il 10% circa di tutte le neoplasie maligne nel sesso maschile e il 4% nel sesso femminile. Per quanto riguarda l’Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 3-5000 nuovi casi di tumori al cavo orale, e 3000 persone annualmente muoiono per cause riconducibili a questa categoria di patologie. Una mortalità così elevata è giustificata dal fatto che la diagnosi giunge solitamente in fase già avanzata, quando la massa tumorale si è già ingrandita al punto da richiedere interventi mutilanti e spesso con scarsi risultati.
I tumori del cavo orale colpiscono prevalentemente le persone di età superiore a 45 anni, ma possono svilupparsi a qualunque età. I principali fattori di rischio sono il fumo di sigaretta, il consumo di alcol ed in generale qualunque condizione di traumatismo cronico. La presentazione d’esordio della malattia può assumere molteplici forme, come ad esempio un dolore persistente, sanguinamento o intorpidimento a carico delle labbra, della gola o della bocca, la formazione di una massa anomala o di una placca bianca o rossa sulle labbra, all’interno della bocca o in gola, eventualmente dislocante le protesi dentarie, difficoltà o dolore durante la masticazione o la deglutizione, alterazioni del timbro della voce e la comparsa di masse in sede laterocervicale. Qualora l’obiettività faccia emergere il sospetto di una lesione neoplastica, è opportuno procedere ad una biopsia, che porrà la definitiva diagnosi istologica. Dalla biopsia potrà emergere l’evidenza istologica di una lesione benigna o maligna.
I tumori benigni vengono solitamente asportati senza sequele. Non infiltrano i tessuti circostanti e non si diffondono ad altre parti dell’organismo, anche se il loro processo di espansione, come nel caso delle lesioni cistiche, può accompagnarsi ad un riassorbimento dei tessuti circostanti, soprattutto ossei. I tumori maligni al contrario tendono nettamente a infiltrare e danneggiare le strutture e gli organi circostanti. Inoltre, le cellule maligne da cui la lesione è composta possono migrare dal tumore originale e infiltrarsi nel circolo ematico o nel sistema linfatico, diffondendosi a distanza. Tale fenomeno viene chiamato metastasi. La quasi totalità dei tumori maligni del cavo orale assume la forma di carcinoma a cellule squamose.