La sindrome di Eagle si riferisce a una condizione in cui le costole cervicali superiori compressionali nervi o vasi sanguigni nel collo e nelle spalle. I sintomi tipici includono dolore al collo, alle spalle e alle braccia, intorpidimento e formicolio. Può anche causare mal di testa.
La diagnosi di sindrome di Eagle inizia con un esame della storia clinica e un esame fisico. Il medico eseguirà test di imaging come raggi X, TAC o risonanza magnetica per escludere altre patologie. Un esame elettromiografico può anche aiutare a diagnosticare la sindrome tracciando l’attività elettrica nei nervi compressi.
Il trattamento mira innanzitutto a ridurre l’infiammazione e il dolore. Si può ricorrere a riposo, fisioterapia, terapia manuale, antidolorifici e corticosteroidi. Se i sintomi persistono, può essere necessario un intervento chirurgico per liberare la compressione dei nervi e dei vasi sanguigni. Il tipo di intervento chirurgico dipende dalla posizione e dalla gravità della compressione.
In molti casi, la decompressione del tunnel carpale o la rimozione dell’arco anteriore della prima costola è sufficiente per alleviare i sintomi. In alcuni pazienti può essere necessaria la rimozione di porzioni delle costole cervicali o una scalenotomia per sezionare il muscolo scaleno anteriore. Il recupero post-operatorio prevede solitamente 3-6 settimane di fisioterapia per ripristinare l’arco di movimento e la forza nelle braccia e nel collo. La maggior parte dei pazienti sperimenta un notevole sollievo dal dolore e dai sintomi con il trattamento. Tuttavia, alcuni potrebbero continuare ad avere una certa rigidità o debolezza.
I fattori di rischio della sindrome di Eagle
I principali fattori di rischio della sindrome di Eagle includono:
• Postura scorretta: una postura incurvata con le spalle girate in avanti può contribuire alla compressione dei nervi nel collo e nelle spalle. Passare troppo tempo davanti a un computer o guidando può favorire questa postura.
• Traumi o lesioni al collo: precedenti incidenti d’auto, cadute o lesioni al collo possono portare a cicatrici o gonfiori che comprimono i nervi.
• Anatomia anomala: alcune persone hanno costole cervicali più prominenti o muscoli scaleni ipertrofici che sono più inclini a comprimere i nervi. Anche un collo corto e tozzo può essere un fattore di rischio.
• Tensione e stress: lo stress protratto può causare contratture muscolari e infiammazione che contribuiscono alla sindrome di Eagle.
• Postura di lavoro fissa: posizioni lavorative che richiedono di mantenere il collo piegato, come lavorare al computer, guidare a lungo, lavorare su una linea di assemblaggio o stare in piedi a lungo fermi nella stessa posizione.
•Sesso: le donne sembrano essere più colpite dagli uomini, forse a causa di differenze anatomiche come un collo più corto e meno muscoli cervicali.
• Età: la sindrome di Eagle tende a colpire le persone tra i 30 e i 50 anni, anche se può verificarsi a qualsiasi età.
In sintesi, una combinazione di fattori posturali, anatomici e legati allo stile di vita aumenta il rischio di una persona di sviluppare la sindrome di Eagle. Praticare uno stile di vita sano e una buona postura può aiutare a prevenire o gestire questa condizione.
Come si può trattare la sindrome di Eagle?
Il trattamento della sindrome di Eagle dipende dalla gravità dei sintomi e include:
• Riposo e modifiche posturali: riposo dalle attività che scatenano i sintomi e pratica di una buona postura con spalle e collo rilassati possono aiutare a ridurre l’infiammazione. Si raccomanda di fare pause frequenti se si lavora al computer o si guida a lungo.
• Farmaci antinfiammatori: farmaci come ibuprofene o naprossene possono ridurre il dolore e l’infiammazione. Corticosteroidi orali o iniettati possono anche fornire sollievo sintomatico.
• Fisioterapia: esercizi mirati per allungare e rafforzare i muscoli del collo e delle spalle. Massaggio e terapia manuale possono anche aiutare. La fisioterapia può essere molto efficace nel fornire sollievo dai sintomi e nel migliorare la mobilità.
•Infiltrazioni: iniezioni di corticosteroidi nei muscoli scaleni o nei punti di compressione nervosa possono ridurre l’infiammazione e alleviare la pressione sui nervi. Forniscono sollievo temporaneo per diverse settimane.
• Chirurgia: se i sintomi persistono o peggiorano nonostante il trattamento conservativo, potrebbe essere necessaria la decompressione chirurgica. Le procedure comuni includono la rimozione dell’arco anteriore della prima costola, la scalenotomia e la rimozione delle costole cervicali. La chirurgia fornisce solitamente un sollievo significativo e duraturo dai sintomi.
•Modifica dello stile di vita: perdere peso, smettere di fumare, gestire lo stress, fare esercizio regolare e aumentare la flessibilità e il tono muscolare possono contribuire a migliorare i sintomi e prevenire le recidive. Continuare a lavorare sulla postura è anche importante.
In sintesi, il trattamento della sindrome di Eagle è spesso multifattoriale con un approccio conservativo iniziale e un possibile successivo intervento chirurgico per i casi persistenti e fastidiosi. Cambiamenti dello stile di vita e posture possono aiutare sia nel trattamento che nella prevenzione a lungo termine.